L’obiettivo di disporre di due giardini, pressoché adiacenti
ma differenti per epoca di realizzazione e per tipologia, ha suggerito, per la "villa nuova", un intervento di restyling dei materiali.
L’asfalto della pavimentazione originaria ha lasciato il
posto a sestini d’argilla delimitati da una fascia perimetrale in tozzetti di
pietra serena; i bordi delle aiuole in cemento sono stati rifatti in tufo, con
raccordi curvi negli angoli. Le sedute continue preesistenti, dissestate in
alcuni tratti, sono state ricostruite ex novo, interamente rivestite in pietra
irpina lavorata a bocciarda.
Nella “villa vecchia” è stato realizzato un intervento di
restauro filologico, finalizzato alla conservazione integrale degli elementi
architettonici e stilistici che la componevano: sono state restaurate le sedute
in pietra calcarea e i bordi delle aiuole, smussandone i vertici,
scarnificandone i giunti in terra, stilandoli con malta cementizia e pulendoli
con acqua a pressione.
Unici spazi del centro storico ancora ricoperti d’asfalto,
hanno ritrovato decoro con una pavimentazione in cubetti di porfido, delimitati
lateralmente da fasce di cubetti in pietra bianca, in cui si raccolgono e
scorrono le acque piovane; non prevista originariamente in appalto, è stata
pavimentata anche la stradina che da largo Roma conduce a piazzetta Sant’Eustachio.
