Riqualificazione piazza Libertà 

Avellino, 2013

Professionisti:        Arch. A. Ressa, Arch. G. Catuogno, Arch. F. Zampetti, Arch. M. De Rienzo, Arch. V. Fiore

Committente:      Comune di Avellino

Prestazione:        Concorso di Progettazione

Il progetto della nuova piazza Libertà parte dall’idea di uno spazio senza soluzione di continuità, accessibile a tutti, un invaso spaziale costituito da più ambiti non fisicamente delimitati e capaci di dialogare tra loro e svolgere tutte le funzioni dello “stare all’aperto”.

Grazie ad una riprogettazione della mobilità di quartiere, la piazza diviene completamente pedonale e si riappropria, così, dei suoi fronti urbani più rappresentativi: i palazzi Sarchiola, Caracciolo, Testa e Carpenito, la Prefettura e l’Episcopio. La demolizione delle fontane e la creazione di coni ottici, esaltati dai ricorsi della pavimentazione, fanno sì che la piazza torni a relazionarsi con il suo contesto.

Piazza Libertà è sempre stata luogo di socialità per gli avellinesi, che ne conservano un’immagine molto diversa da quella che è oggi. Il progetto si ripropone di rievocare, tramite segni e materiali, alcuni dei suoi elementi caratterizzanti. Esempi di questa volontà sono il rivolo d’acqua, in asse con il corso, che sembra prolungare quest’ultimo fino al cuore pulsante della piazza, o gli alberi di tiglio che ripropongono idealmente il volume della chiesa del SS. Rosario, demolita nel 1938, o ancora il riutilizzo delle maioliche delle fontane per il rivestimento dei nuovi giochi d’acqua.

Gli elementi coperti della piazza prendono spunto dalle foglie che cadono dagli alberi, volumi aperti e leggeri che occupano “casualmente” la piazza, prendendo forma e consistenza proprio dal loro disegno organico.

Le sedute sono perfettamente calibrate per godere appieno dalla splendida chiesa di Santa Maria del Rifugio e dello spazio alberato, magnolie e robinie posti in filari che mitigano l’inquinamento acustico, atmosferico e visivo, facendo da barriera sul lato sud della piazza, caratterizzato da edifici meno rappresentativi.